sabato 25 agosto 2012

LA VIA FRANCIGENA [ 2 ] DAL MONGINEVRO A PAVIA


 
 
 
 



































vacanze in bicicletta   2012

19   /   26    giugno

Via  Francigena  [  2  ]

dal Monginevro  a  Pavia












Dopo le bellissime parentesi del 2008 e 2011, dove le mie vacanze in bicicletta le ho trascorse  sugli esaltanti tornanti dei  Passi Dolomitici, per questo 2012, vorrei ripropormi un itinerario abbastanza curioso in fatto di strade, diciamo che vorrei evitare  per quanto possibile, le strade asfaltate per divertirmi su strade secondarie, sentieri, strade bianche e tratturi, immersi completamente nel verde, ed al di fuori da qualsiasi  caos, pedalando nel silenzio della natura.
A questo punto devo decidere cosa scegliere, quale direzione prendere.  Verso Marzo, Aprile sono ancora molto indeciso, però alla fine ha vinto il cuore, come sempre.
Nel  Giugno del 2006 intrapresi la Via Francigena, partendo da Varese ed   inserendomi sul percorso a Pavia, per  raggiungere  dopo alcuni giorni  Roma, la città eterna.
L'intenzione per questo 2012 sarebbe di completare  detto percorso, praticamente partendo  dal Monginevro, toccando via via Cesana Torinese, Oulx, Susa, la Sacra di San Michele nei pressi di Sant'Ambrogio Torinese, Torino, Vercelli, Garlasco ed infine Pavia, per poi puntare su Varese per il rientro a casa.





Cesana Torinese, sullo sfondo il Monginevro


In seguito a qualche problema di salute, il mese di maggio è arrivato senza che   me n'accorgessi, per cui mi sono ritrovato abbastanza impreparato ed in ritardo  nella programmazione del viaggio, che però ho rimediato  subito come accennato sopra, con un tour  che vorrei effettuare entro giugno,  tenendo   presente le condizioni climatiche.  Finalmente verso la metà di giugno, sembra che il tempo  si stia rimettendo al bello per via di un anticiclone  proveniente dall'Africa, per cui approfitto immediatamente e decido di partire   per martedi 19 giugno.



Martedi  19  Giugno

Castronno   -   Cesana Torinese

Gia di prima mattina la giornata promette bene.
C'è da dire che partendo da Varese per raggiungere  la cittadina di Cesana Torinese, situata nei pressi del colle del Monginevro,
la cosa non è molto semplice, è un continuo cambiamento di mezzi pubblici e non, per cui almeno fino a Torino sfrutto l'offerta fattami da un  vicino di casa  che gentilmente  si presta  di accompagnarmi con un suo mezzo fino a Torino, presso il nuovo stadio della Juventus e nel giro di una mezz'oretta  raggiungo la stazione di Porta Nuova.  Il tempo per un panino ed una birra, ed alle 13,20  parto alla volta di Oulx e da qui con un pullman di linea,  dopo circa dieci km  raggiungo Cesana Torinese.
Il percorso per raggiungere questa località è molto bello, la strada in leggera salita  è molto ampia  e scorrevole ed il pullman procede ad una velocità  oserei dire da passeggiata; non ho avuto il coraggio  di chiedere all'autista  il  motivo di quell' andatura al rallentatore, ma penso che il vero motivo sia il fatto di non  voler danneggiare  la mia preziosa bicicletta, riposta all'interno del vano bagagli , completamente vuoto per cui libera di  sballottare  in caso di guida sconsiderata.
A  questa conclusione ci sono arrivato  in ritardo, diversamente, l'avrei ringraziato molto volentieri per la cortesia avuta nei miei riguardi e sopra tutto nei riguardi della mia bicicletta.
Raggiunta Cesana Torinese, stazione di villeggiatura e di sport invernali nell'alta  Valle della Dora Riparia, sulla strada che porta al Monginevro, mi dirigo verso l'indirizzo suggeritomi dalla guida, è un posto senza molte pretese, però molto ben pulito;  in questo casi le uniche cose che a me servono essenzialmente sono, un buon letto ed una buona doccia, il resto  è un di più !
Un breve riposo,  una rinfrescata ed eccomi subito pronto per un giretto di ricognizione,  logicamente in bicicletta e mentre passeggio cerco di trovarmi un buon ristorantino per questa sera, ma come mi dicono, ultimamente ha fatto brutto tempo e tutti i locali sono ancora   completamente  chiusi, per cui al primo negozio di alimentari  che incontrerò, prenderò qualcosina tanto per non morire di fame.  Vorrà dire che domani sera mi rifarò a Susa.
Dal momento che il sole è ancora alto, decido di salire verso il colle, da dove praticamente dovrebbe iniziare il mio viaggio, sono circa una decina di km,  ma giunto più o meno a metà strada, inizia il solito scroscio di pioggia  che ti rovina la giornata, questa volta si tratta di un bel temporale che mi blocca quando ormai sto per intravederne la meta,   non mi resta che  indossare la mantellina  anti pioggia e ritornare un po deluso sui miei passi.
Mentre mi  ritiro nei miei appartamenti, per chiudere la mia prima giornata di vacanza, sono un poco amareggiato, e nel frattempo la pioggia  aumenta di intensità, speriamo bene per donami.



Mercoledi   20   Giugno


Cesana Torinese   -   Susa    Km.       40


Se devo essere sincero,  la giornata di ieri mi ha fatto un po pensare, pensare se non fosse il caso di  smettere  con questi miei avventurosi  viaggi, infatti non ci si può  più fidare sia del tempo  che delle previsioni.
Anni fa era raro che durante il mese di giugno facesse dei lunghi periodi con delle condizioni pessime, infatti tutti i miei  viaggi negli anni sono stati sempre  effettuati dopo il dieci di giugno e non ricordo  di  aver mai rovinato una vacanza  per il brutto tempo; si, qualche acquazzone, che nel giro di qualche ora  tutto finisce per poi risplendere  di nuovo il sole  più caldo che mai.
Quando  capita di imbattermi in queste giornate, il morale è a terra, però  come d'incanto,  com'è successo anche oggi, ritorna il sole, e tutto cambia e col sole  ritorna anche il sorriso ed il buonumore.
Questa mattina dopo aver passato  una notte molto tranquilla e riposato bene,  verso le sei suona la sveglia  ed alle sette sono in sella, il cielo è completamente coperto, anche questa notte ho sentito diversi violenti scrosci di pioggia, però al presente non piove.
 Prendo l'occasione per partire immediatamente facendo la discesa  di circa 10 km che da Cesana porta ad Oulx, il manto stradale  è perfetto e la bici sembra che  abbia messo le ali.
A metà strada,  ritorna di nuovo la pioggia , per fortuna una pioggerellina di primavera che mi accompagna  fino ad Oulx  dove mi dirigo  momentaneamente alla  vicina Stazione Ferroviaria, dove avrò tutto il tempo di pensare  e di decidere quale decisione prendere.  
Ammazzo il tempo  con un'abbondante prima colazione,  dopo  due ore circa  ininterrotte di pioggia  battente, decido di salire sul primo treno in direzione Susa, cercando tempo permettendo, di scendere  almeno un paio di fermate  prima di Susa, tanto  per iniziare  un po a pedalare.
Il treno dopo alcune fermate, raggiunge Chiomonte, scendo  considerando che per raggiungere Susa devo effettuare circa 20 Km.


Susa, in provincia di Torino, è una cittadina sulle rive della Dora Riparia, ai piedi del valico del Moncenisio. 






la Dora Riparia



 La strada per arrivarci è tutta pianeggiante  e la Valle di Susa è molto ampia  e lussureggiante, circondata da alte vette ancora parzialmente innevate.
Una volta raggiuntola, chiedo informazioni circa il mio nuovo rifugio per la notte, l'ex convento dei Capuccini, ora trasformato in  Casa per Ferie, praticamente in pieni centro, e qui succede il miracolo che ti cambia completamente la giornata;  la struttura  è moderna, tutto nuovo di pacca, sembra  un albergo a 5 stelle ed il personale molto affabile e disponibile al massimo  accoglie tutte le mie piccole richieste ; non potevo aspettarmi di meglio e nel frattempo il sole  ha fatto capolino.





















Superate le solite formalità e preso possesso della mia camera , mi do da fare per  un po di bucato, una doccia veloce  e mi accorgo che  sono gia le 13 ed è ora di pranzo.  Raggiungo in breve il centro storico, molto bello ed accogliente, i ristoranti sono assai numerosi,  non c'è che l'imbarazzo della scelta ed i prezzi sono veramente  contenuti, infatti  con 15 Euro ho pranzato ottimamente.




un ottimo pranzo a Susa



Ho visitato la parte vecchia della città e scattate numerose foto ed ora sento il desiderio di  una breve siesta per riprendere  un po le forze dopo la trasferta di questa mattina.  Sul tardi prima di recarmi a cena, una nuova visita ai monumenti più importanti.



Susa, la piazza con la Chiesa dedicata alla Madonna del Ponte






Susa, arco di Augusto





Susa, anfiteatro romano 









Susa, porta Romana e sul retro il campanile di San Giusto



Rientrato al mio domicilio odierno, mi sono soffermato a fare quattro chiacchere con Maria, la responsabile della reception, per poi ritirarmi definitivamente in camera,  la solita telefonata a casa, un piccolo riordino  degli indumenti sparsi per tutta la camera e a cose fatte, a nanna, domani sarà una giornata micidiale, spero sopra tutto per il caldo, la meta per domani sarà  la Sacra di San Michele dove mi aspettano nel tardi pomeriggio  e da loro passerò la notte, sarà una cosa fantastica !
Notte



Giovedi   21   giugno

Susa   /   Sacra di San Michele a
               Sant'Antonio Torinese         Km.     57

                                progressivi          Km.     97



Sveglia prestissimo, il cielo strano a dirsi  è completamente terso, le previsioni davano pioggia anche per la giornata di oggi, meglio cosi' !  Alle sei sono in sella, prendo la giusta direzione,  la temperatura, sebbene sia molto presto è gia ad un buon livello. Passo via via  le diverse località che si affacciano sulla statale, oggi purtroppo non posso farne a meno, è una tappa di puro trasferimento,  in lontananza  si comincia ad intravedere la silouette della Sacra di San Michele, che è il mio obiettivo per oggi, solo che per arrivarci devo praticamente raggirare  tutta la montagna in quanto la strada che fa da collegamento rimane sul lato opposto; 









lassù, la Sacra !





 come si può vedere dalla foto, dal lato della statale  c'è solo un gran salto nel vuoto, solo pareti a strapiombo che i numerosi appassionati  di arrampicata utilizzano come palestra.
Ho chiesto informazioni ad alcune persone del luogo circa la strada da utilizzare,  ma purtroppo le risposte  non sono concordi e di conseguenza ho dovuto perdere un po di tempo.
Alla fine, stanco di girare a vuoto, ho  fermato un signore che stava guidando un trattore, il quale finalmente  mi ha indicato la giusta direzione da prendere.  Dopo  aver pedalato per un buon tratto,  sto avendo la netta sensazione  che anzichè avvicinarmi alla meta,  mi stia allontanando e come sempre mi succede quando mi ritrovo in analoghe situazioni, e sempre un' attimo prima di gettare la spugna, ecco che sopraggiunge un aiuto, un ciclista della mia stessa età, che  in questi casi io chiamo " il mio angelo custode di turno " il quale mi assicura che la strada è quella giusta;  il vero problema è che la Sacra è a circa 1000 metri  di altitudine, per cui la strada parte da lontano, ciò al fine di evitare pendenze proibitive.
L'amico ciclista, dopo avermi  rassicurato mi indica anche le deviazioni  da effettuare  al momento opportuno, ci si saluta  come vecchi amici e dopo averlo ringraziato proseguo di buona lena anche perché i km  che devo ancora percorrere sono nove, ma  la salita è abbastanza dolce, un susseguirsi di tornanti regolari, tranne alcuni strappetti dove preferisco scendere dalla bici,  facendoli a piedi, considerando anche il peso delle  tre borse che penso si aggiri attorno ai 25 Kg, il che non è poco !
Comunque il fatto di fare qualche breve tratto  a piedi, non c'è da  doversi vergognare, non si perde la dignità per cosi poco.  Il caldo comincia ora a infastidirmi, sto finendo di completare i fatidici nove km ed eccomi al cospetto della Sacra, completamente zuppo.







quasi ci siamo !



Quasi ci siamo, man mano che mi avvicino, lo spettacolo della Sacra è veramente affascinante, un'opera magnifica, possente, sembra quasi impossibile che una mente umana abbia  concepito un'opera  di cosi alta levatura, che nelle giornate  festive richiama a se circa un migliaio di persone alla volta. Una cosa incredibile.



Sacra di San Michele,  Comune di Chiusa di San Michele, famosa Abbazia appollaiata sul cocuzzolo del Monte  Pirchiriano, allo sbocco della Val di Susa, in un'eccezionale posizione panoramica.  L'abbazia già dei benedettini, attualmente è  tenuta dai Rosminiani, occupa con le sue maestose costruzioni, la vetta del Monte.
Sorse nel X secolo su un luogo Sacro al culto di San Michele.







missione compiuta




Una volta  raggiunto il piazzale antistante, una breve rampa ben lastricata, e dulcis in fundo mi ritrovo una bella dose di  gradoni che mi permettono di accedere  all'enorme portone d'ingresso.
A questo punto mi organizzo, trasporto per prima cosa le borse e successivamente  la bici ormai  denudata dalle pesanti sacche; sbrigo immediatamente le  rituali formalità e prendo possesso dei miei appartamenti per la notte.
Infatti  mi tratterrò fino a domattina, al fine di godermi per una serata questo posto quasi irreale, che tocca quasi il cielo con la sua possente struttura.
Ora non mi resta che iniziare il percorso  obbligato che la visita alla Sacra predispone.









armonia di forme ! 









ingresso alla chiesa




Stanco come sono, mi appresto a percorrere qualche centinaio di gradini di una misura  leggermente superiore alla norma. Questa scalinata porta alla parte superiore della struttura dove trovasi una bella chiesa tutta adornata di ottimi dipinti.


La chiesa  all'interno è molto luminosa. di forme gotiche ed è a tre navate; sparsi fra le navate si possono osservare alcuni sarcofaghi appartenenti ai Principi di casa Savoia.




l'interno




Sul fianco sinistro della chiesa, si esce su un'ampia balconata che permette al visitatore di  dare un bel colpo d'occhio all'incantevole panorama della  sottostante  Val di Susa.







una balconata sulla 
 Val Susa





Durante il pomeriggio ho avuto modo di visitare ogni anfratto ed ogni minimo particolare e di  scattare numerose fotografie.  I locali che ho ricevuto in consegna per la notte contengono l'essenziale, un'ampia camerata, una cucina, un letto e degli ottimi servizi, che è tutto quanto di cui ho bisogno.  Volendo  visitare ogni particolare, si è fatto tardi, per la biglietteria  è ora di chiudere i battenti ed alle 18,30, tutti i visitatori se ne devono andare.
Questa mattina mentre mi stavo avvicinando alla meta, ho acquistato  dei viveri di conforto , sia per il pranzo che per la cena, oggi va cosi, vorrà dire che domani andrà meglio.
Verso le venti consumo la mia misera cena sentendo un po di musica e per arrivare ad un'ora decente per  mettermi a dormire, stendo il consueto diario  della giornata.
Sentivo oggi pomeriggio nei locali della biglietteria che questa sera, verso le 21, in notturna ci sarà una visita guidata per una cinquantina di ragazze/i, immagino studenti, penso che comunque verrà rimandata ad altra data perché verso le 19,30 si è scatenato un finimondo, il cielo si è fatto nero e la nebbia  scendeva dall'alto verso la valle ad una velocità incredibile,














ed a questo punto solo una forte grandinata poteva completare l'opera, e cosi è stato ed è durata  un buon quarto d'ora, con chicchi di una grandezza superiore alla media, che battevano sui vetri della finestra  e sulle tegole facendo un baccano infernale.
E come dice il proverbio, dopo il brutto viene il bello, e fu cosi che  alla fine è ritornato il sole, e con il sole ed il vento è sparita la foschia che aveva spadroneggiato per tutto il giorno, per lasciare il posto ad un cielo limpido che da questa postazione si può ammirare tutta la Val di Susa e la città di Torino;  e come ciliegina finale,   fa capolino anche  un bellissimo arcobaleno.
















la Val di Susa dopo il temporale






Speriamo bene per domani che dovrò raggiungere Torino ed i  km da effettuare saranno circa una cinquantina.
Per oggi è tutto, a domani.
Notte.




Venerdì   22   giugno

Sacra di San Michele   /   Torino   Km.     53
                                   Progressivi  Km.   150

Ieri sera, immediatamente dopo il temporale,  ho sentito degli strani rumori che provenivano dalle grosse travi del sottotetto, l'ampio locale  dove ho dormito aveva praticamente il sottotetto rivestito in legno, il tutto sostenuto  da grosse  travi e siccome il rumore  non cessava, ho chiamato il guardiano e messolo al corrente  del problema, mi  ha  spiegato   che certamente si trattava di ghiri che nel tempo  si sono fatti il nido  all'interno delle vecchie travi ed inoltre mi ha spiegato che  nei secoli, i ghiri hanno praticamente colonizzato l'intera montagna  e logicamente anche la Sacra.
Sta di fatto che mi hanno fatto compagnia per tutta la notte, anche questa per me  è stata  una esperienza nuova.





questo è un ghiro, assomiglia molto al suo parente, lo scoiattolo





Ieri  ho  preannunciato alla Direzione che sarei ripartito all'indomani verso le 6,30 e cosi mi sono accorto che  alle 6 il portone era già stato spalancato,
Questa mattina la sveglia è alla cinque, apro la porta della mia residenza e per incanto il cielo è senza una nuvola, evidentemente il temporale di ieri sera ha spazzato via tutto.
Sono salo le cinque e di conseguenza, inizia ad albeggiare, la visibilità è ottima ed il cielo è di una limpidezza incredibile. 
Come si alza il sole, la gigantesca struttura della Sacra si illumina assumendo un colore  quasi dorato, che è un vero peccato il ripartire.






 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi vesto con tutta calma in quanto voglio evitare di partire prima della 6,30  e quando sono pronto, faccio uscire il mio strano veicolo dalla mia stanza e lo metto in posizione di partenza con già appese tutte le  borse.  






l'ora della partenza




Ultime foto e poi faccio un centinaio di gradini che ieri feci nella direzione opposta, però questa volta senza far fatica.
Non mi resta quindi che salutare la Sacra, saluto anche un anziano Cappuccino che ieri pomeriggio mi raccontava che stava trascorrendo qualche giorno di vacanza, e che a quest'ora sta già passeggiando lungo il viale che conduce all'Abazzia.  Ora  nulla  mi trattiene, è l'ora dell'addio, scendo lentamente ed ad ogni tornante rivolgo lo sguardo all'insù cercando di fissarmi in mente l'immagine che penso mi rimarrà per sempre nella mente.
Dopo qualche km  finiscono  i tornanti e di conseguenza anche la vista della Sacra, per cui mi soffermo per l'ultima volta a rimirare tanta bellezza.






l'ultimo saluto




Un ultimo sguardo e via, la temperatura a quest'ora è fresca ma durerà poco, in breve raggiungo i laghetti di Avigliana, mi fermo per una più che abbondante colazione.








Lasciata Avigliana, mi do da fare  per rintracciare la  SSP 24 e debbo dire che  è stato  abbastanza faticoso perché le informazioni datemi  erano inesatte.
Finalmente trovo la persona giusta, che mi indica la strada, è un lungo serpentone d'asfalto di circa 25 Km poco trafficato che mi accompagnerà fino alla periferia di Torino,  dove imbocco  subito dopo,  Viale Regina Margherita che sembra che non debba mai finire.  Finalmente mi ritrovo nei pressi  della mia pensione, ritiro le chiavi, prendo possesso della mia camera, anche questa volta molto ampia e luminosa e sopra tutto molto ben pulita; solito iter, doccia, bucato e sonnellino, poi si vedrà !






Santa Maria Ausiliatrice








la cupola




l'interno




Sul tardi visito la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, molto bella all'interno, per poi regolarizzare la mia posizione con la gentile Signora Marisa che mi ha fatto omaggio di una piantina di Torino molto ben dettagliata che mi potrà ben servire in questi due giorni di permanenza, si perchè in una bella città come Torino,   non ci si può soffermare solo una notte con le mille cose che ci sono da vedere.
La signora Marisa con un pennarello  mi ha segnato tutte le cose interessanti da vedere in un raggio di 8/10 Km, per cui finito con lei ho ripreso la mia bici per raggiungere Corso Garibaldi, zona pedonale, che è una delle arterie più frequentate della città e che si estende  per quasi due Km, dove si possono contare una cinquantina di bar  e strano a dirsi, pochissimi ristoranti.






 





Esaurito il Corso Garibaldi mi ritrovo a Palazzo Madama per proseguire fino a via Po dove all'altezza di via Montebello, ecco la celeberrima mole Antonelliana coi  suoi 167 metri, che svetta sulla città che sembra quasi perforare la volta celeste.










Mole Antonelliana
E' per eccellenza il monumento simbolo di Torino, situata all'interno del centro storico, prende il nome dall'architetto che la costrui, Alessandro Antonelli;  ha un'altezza di 167 metri ed è tutt'ora l'edificio più elevato di Torino.  Al suo interno ha sede il Museo Nazionale del Cinema.
A  metà della struttura, ovvero a circa 85 metri, trovasi il cosidetto" tempietto " , raggiungibile mediante ascensore, che offre ai visitatori una impareggiabile vista a 360 ° sulla sottostante città.

Qualche bella ripresa  fotografica per poi riprendere via Po fino a raggiungere il fiume che ho trovato particolarmente sporco;  mi sono addentrato nel verde attraverso una pista ciclabile per circa  5 Km per soffermarmi all'interno di un parco pubblico in riva al fiume, dove appostata  sotto un grande albero al fresco, una bella ragazza stava facendo lezioni di viola, mi sono avvicinato educatamente senza disturbare, per sentire quel suono melodioso e Lei, con un piccolo gesto mi ha  permesso di scattarle alcunee istantanee.






lezioni di Viola, sulle rive del Po


Accortomi che il tempo stava volando inesorabilmente, ho subito ripreso il mio cammino facendo la strada a ritroso, con una piccola variante, al fine di poter visitare il Museo Egizio che mi dicono  essere molto, molto interessante. 
Arrivato sul posto, ho avuto un piccolo diverbio con un addetto all'ingresso del Museo, in quanto avendo richiesto gentilmente il permesso di poter posteggiare la mia inseparabile bicicletta presso un angolo dell'immenso salone antistante la biglietteria, mi sono sentito rispondere in malo modo, che la cosa non era possibile per cui senza polemizzare, ho preferito rinunciare, perché se mi dovessero   rubare la bicicletta, mi ritroverei veramente in seri guai, il  Museo Egizio può attendere, ci sarà   un'altra  occasione.
Sfumata  la visita al  Museo,  è il momento di pensare alla cena, si, ma dove ?
Dopo aver chiesto ad un ciclista di passaggio se mi poteva indicare un posto tranquillo per cenare, per tutta risposta, si presta gentilmente di accompagnarmi, è una viuzza  laterale al Corso Garibaldi, dove ho preso accordi col proprietario  per ritornarci  più tardi, verso le 19.
La cena è stata ottima, senza spendere molto, ed essendomi trovato cosi bene, senz'altro ritornerò anche domani sera, fuori all'aperto, allo stesso tavolo.
Prima di rientrare mi sono sentito con Anna e Claudio, tutto  bene e nella norma, a casa senza di me tutto funziona a meraviglia.
La giornata è  stata lunga ed assai faticosa, non mi resta che ritirarmi per la notte, per domani dovrebbe essere un giorno di riposo, per modo di dire, non ci saranno avanzamenti sul percorso, però  l'intenzione sarebbe di raggiungere di buon ora il colle di Superga prima che sopraggiunga il caldo, che oggi mi ha fatto veramente soffrire
 E poi nel pomeriggio vedrò di inventarmi qualcosa.


Sabato   23   Giugno
Giornata interamente dedicata a Torino
con giretti vari....................................Km.       45
                                progressivi          Km      195
Anche se questa mattina dovrebbe essere una giornata di riposo, il mio fisico ormai è abituato a svegliarsi alle cinque. In pochi minuti mi preparo ed alle sei esco con destinazione  il Santuario di Superga, che per arrivarci devo raggiungere la fine del Corso Regina Margherita che sono circa 8 Km e poi ci sono altri otto Km di salita.
Alle sei l'aria è respirabile ed ad un'ora decente mi fermo per la colazione, le broches sono una bontà.
Inizio timidamente la salita che all'inizio è molto dolce e poi piano piano si fa più dura ma non impossibile;  prendo gradatamente quota e posso vedere dall'alto la città di Torino, che praticamente si sta svegliando.
Poche pedalate ancora ed accomi sul piazzale del Santuario, ricordo di esserci già stato da ragazzino, in occasione di una gita scolastica.





 
 
Torino, la Basilica di Superga
 
 
 
 



Una visita all'interno della Basilica per un attimo di raccoglimento, per dirigermi subito dopo presso il luogo dove il 4 maggio del 1949, avvenne la tragedia di Superga. 









 Fu un incidente aereo con a bordo l'intera squadra di calcio del Torino, dirigenti e giornalisti; l'aereo si scagliò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica, e le vittime  furono complessivamente trentuno;  mi è stato impossibile visitare il luogo preciso della sciagura in quanto stavano ristrutturando tutta la zona ed era praticamente interdetto l'accesso a chiunque.

Basilica di Superga

Fu fatta costruire dal Re Vittorio Amedeo II, come ringraziamento alla Vergine Maria, dopo aver  sconfitto i Francesi che assediavano Torino nel 1706.
Alla basilica si può giungere oltre che con la strada normale, anche  servendosi della funicolare Sassi  -  Superga.
Dopo aver visto tutto con calma, prendo la via del ritorno cercando di non esagerare  con la velocità,  una volta giù raggiungo una vicina pista ciclabile che mi permette di costeggiare il grande fiume per una decina di Km, il tutto  immerso in una fitta vegetazione, fino ad arrivare al ponte dedicato a Vittorio Emanuele I, da dove domattina inizierà la  mia prossima tappa, la Torino  /  Vercelli.




Torino,  lungo il fiume Po


Mentre sto rientrando mi soffermo presso una paninoteca per un breve spuntino, riprendendo subito dopo la corsa verso la mia residenza, per un breve riposo, che in questo caso vuol dire dormire saporitamente.
Con Torino avevo ancora qualcosa in sospeso, per cui al risveglio, dopo una bella rinfrescata esco di nuovo, e questa volta a piedi, dirigendomi verso il Museo Egizio che ci tengo  veramente tanto a visitarlo, e dato che sono a Torino non ho nessuna intenzione di  lasciarmelo sfuggire.


Museo  Egizio



Per  gustarlo con calma ci vogliono almeno un paio d'ore, a dire che è interessante è riduttivo, basta pensare che il Museo Egizio di Torino è considerato per il valore dei reperti, il più importante al mondo, logicamente dopo quello del Cairo;


























al suo interno possiamo osservare :  statue monumentali, sarcofagi,  mummie, papiri, amuleti, ma sopra tutto numerosissimi oggetti del vivere quotidiano.
Nel Museo sono presenti attualmente circa 30.000 pezzi, e con questo dato penso di dare esattamente l'idea di che cosa sto parlando.
Uscito dal Museo, estasiato da tanta bellezza,  devo confessare che sono  veramente soddisfatto di quanto visto, ed essendo sabato, ho modo di vedere che nei paraggi,  ci sono diverse manifestazioni culturali, fra le quali un concorso per gruppi di majorettes, tutte quante molto belle e sorridenti, coi loro costumi variopinti.






Torino, un sabato pomeriggio  con le  majorettes




Volendo vedere un po tutto, il  tempo trascorre abbastanza velocemente, verso le 19 mi dirigo per la cena al posticino di ieri sera.
Al rientro una super doccia, un saluto ad Anna e Claudio, ora posso mettermi a riposare e mentre scrivo queste poche righe, sento a distanza ravvicinata dei tremendi tuoni, potrebbe essere una cosa positiva il fatto che si stia scaricando e per domattina potrebbe ritornare di nuovo il bel tempo.



Domenica   24   giugno

Torino   /   Vercelli                                Km.  70
                                 progressivi           Km. 265


E cosi fu.  La sveglia è alle cinque, il cielo è completamente  sereno, in un attimo sono pronto, lascio la chiave della camera, come d'accordo nell'apposita  cassetta, e mi dirigo verso il punto indicatomi dalla guida, ossia  nei pressi del ponte sul Po dedicato a Vittorio Emanuele I,  vicino alla Chiesa Gran Madre di Dio.
Mentre sto transitando sul ponte, il mio orologio segna le 5,51 e non posso non fermarmi per effettuare questa bella foto, il sole  sta nascendo mentre la città di Torino fra non molto si metterà in movimento. 






 







Il primo tratto del percorso,  di circa dieci Km, costeggia la riva destra del fiume, come sempre completamente  nel verde, per poi allontanarsi su sentieri e strade bianche in aperta campagna, accompagnandosi ad estesi appezzamenti  coltivati a grano e mais e poi in seguito, avvicinandomi a Vercelli, coltivati esclusivamente a riso.
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 

 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
i sentieri della via Francigena




E' una tappa particolarmente dura sopra tutto per il gran caldo, ed anche  per il kilometraggio eccessivo; almeno una  ventina di Km in più sono stati da me effettuati a causa di  errate informazioni circa il percorso da seguire, comunque al di la di queste considerazioni, sono arrivato ugualmente a destinazione.
 Alla fine, quello che mi ha stancato di più del caldo asfissiante e degli interminabili sterrati, sono stati quegli ultimi maledetti 22 Km di asfalto rovente, e per giunta  col vento contro.
Il posto per la notte non è dei migliori ed in questi casi bisogna prendere quello che passa il....... convento.

 

Forse sono stato abituato troppo bene nei giorni scorsi con le camere assegnatemi, sia a Susa che a Torino, il cui costo era logicamente diverso.
Per oggi è tutto, a domani.


 
Lunedì   25   giugno
Vercelli   /   Vigevano                         Km.    70
                                  progressivi       Km.   335  
Malgrado il posto un poco malmesso,  essendo molto stanco ho dormito saporitamente   per tutta la notte, ossia fino alle 4,30, l'ora della sveglia, ho voluto anticipare al fine di evitare il più possibile il caldo della giornata.
E' da ieri che mi frulla in testa un'idea di questo tipo,  perchè   invece   di   raggiungere    Grignasco   [Pavia ]  che ormai praticamente la zona la conosco già, perché non dirigermi verso Vigevano? cosi facendo per prima cosa guadagno una decina di Km sulla tappa di domani e secondo, avrò modo di visitare la cittadina mai visitata prima d'ora, che per sentito dire, possiede interessanti momumenti da  visitare.
La partenza questa mattina è alle 5 e 30,  scendo le scale senza fare il minimo rumore per non disturbare la gente che ancora dorme, io ci tengo molto a queste cose.  Però non ho potuto evitare il gran botto, quando il cancellone automatico si è rinchiuso, che ci devo fare, funziona cosi !
La mattina è fresca, seguo alla lettera le indicazioni della guida, passo il ponte sul Sesia e dopo i primi km su stradine asfaltate ma poco battute, le frecce della Francigena mi indicano che devo entrare in aperta campagna per circa una decina di Km, per  raggiungere  infine l'estrema periferia di Vigevano.



Mi accomodo presso un bar per  una consumazione,  ma sopra tutto  per trovarmi un buon giaciglio per la notte.
Trovatala, prima di raggiungere  la mia nuova residenza, cerco di visitare  con calma il centro di questa  bellissima cittadina,  non che la nominatissima Piazza Ducale, che è una vera opera d'arte.




 
 
 
 
 

 
 
 

 
Piazza   Ducale
E' una delle più belle ed armoniose Piazze del Rinascimento, la sua costruzione iniziò nel 1492 per volere di Lodovico il Moro.
Lunga 138 metri e larga 46,  è edificata su tre lati, con edifici omogenei con facciate e portici uniformi, mentre sul quarto lato troviamo il Duomo dedicato a Sant'Ambrogio.
Un lato della piazza è  dominata dalla caratteristica torre del Castello adiacente.
Attualmente la piazza è meta  di incontro e ritrovo, certamente la preferita dai Vigevanesi, ed il principale punto di riferimento per i numerosissimi turisti; al suo interno,  la Piazza accoglie  parecchi negozi di vario tipo, inoltre numerosi bar e ristoranti.
Mi siedo all'aperto presso un bar per un veloce spuntino, ed anche per godermi lo spettacolo che la Piazza offre al turista che la vede per la prima volta.
Più che soddisfatto, cerco di raggiungere la mia nuova residenza, seguendo le indicazioni ricevute telefonicamente, però sono  perplesso in quanto sto macinando Km, ma del B & B, nemmeno l'ombra;  alla fine la mia pazienza è stata premiata, il posto è un po fuori mano, però il luogo è incantevole,  una bella casa con un immenso giardino, ma sopra tutto una bella ed accogliente camera con dei servizi impeccabili, proprio quello che desideravo.
Una doccia, bucato, pisolino e per questa sera la solita cenetta in qualche  bel posticino.
Per oggi non c'è altro.
Notte.

Martedi    26   Giugno
Vigevano   /   Castronno               Km.          85
                          progressivi          Km.        420       

La tappa di oggi è praticamente senza storia, è la tappa del rientro, del ritorno a casa, anche se sono solo  otto giorni che manco da casa, il desiderio di rientrare  c'è sempre, sopra tutto quando il tuo itinerario si è esaurito.
A parte Vigevano, i piccoli centri che oggi dovrò via via  superare, sono luoghi più o meno  conosciuti, per cui al momento  sto viaggiando a spron battuto, sfruttando  il fresco della mattinata.
Lasciata  Vigevano, in successione,  raggiungerò Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio, Cuggiono, Castano Primo, Vanzaghello.
Raggiunta quest'ultima località, mi dirigo verso Busto Arsizio distante pochissimi Km, ed una volta raggiuntola, controllo la via  dove sto transitando, via Trentino e mi accorgo di essere a pochi passi dall'abitazione dell' amico Romeo, compagno di alcune  uscite in bicicletta, mi fermo per un saluto veloce e via verso Samarate, Gallarate, mia città natale ed ormai sono le 13 e sto pensando che Anna a quest'ora  ha un appuntamento per una visita medica, per cui non dovrebbe essere a casa.  Mi fermo quindi ad un bar per un boccone ed in breve raggiungo Castronno, casa mia,  ed aspetto il ritorno di Anna che dopo pochi minuti eccola di ritorno, contenta di   riabbracciarmi  dopo questa  mia ultima  avventura, sano e salvo.




Vigevano, la bicicletta del fornaio !








Il tempo è come l'uso che ne fai, portatore di gioie, oppure...........guai !






f     i     n     e






1 commento:

  1. Ciao Giuseppe, bentornato!!! Bel viaggio che mi ha stuzzicato.Sei sempre molto attento a certe finezze.Complimenti!
    RispondiElimina
UNA TRACCIA DELLA TUA VISITA SARA' MOLTO GRADITA
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SE NON SEI UN BLOGGER, SCRIVI IL TUO COMMENTO COMPRENSIVO ANCHE DEL TUO NOME E PER FINIRE CLIKKA SU : ANONIMO !
CIAO, TI RINGRAZIO GIUSEPPE !

























































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